... Sto correndo, picciotti, sto scappando in avanti. Mi dissero che è pericoloso, molto. Non è che non si sa quello che trovi più avanti, si sa benissimo! Più in là c'è la mia fine, bella o brutta che importanza ha? Vorrei impegnarmi in quelle buone attività che farebbero di me una persona normale, un professionista adeguato ai tempi e non il clochard travestito che sono.
Non ce la faccio, non è cosa mia: divago, mi perdo, mi incazzo e delle mille cose che sembrano interessare i miei simili a me invece non me ne frega una minchia. Per esempio tutto scivola a mare: poetico? No frana. Dissesto idrogeologico che ha già dato bella prova di sè, in mancanza di una normale prevenzione (leggi 60 anni di prevenzione) la terra se ne va al mare, in vacanza insomma. Ieri me ne stavo a passeggiare alla marina: si stava bene e, tutto ad un tratto, un pensiero acuto e totale mi ha preso i pochi neuroni rimastimi: non c'è niente da fare, è troppo tardi. Per me almeno e per i prossimi 20 anni...dopo, chissà. Intanto devo fare in fretta, devo vivere a modo mio questi giorni, devo scrivere in assoluta libertà e parlarvi d'amore e di eterno. Esistono sapete, non fate gli schizzinosi e mettete in pausa la vostra cultura auto analitica e i vostri surriscaldati genitali. Ridete e amate interrogatevi con quel minimo di pietà che solo può salvarvi; io mi sono dato una pena leggera. Salutiamo
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Un uscio stretto ma ho i miei motivi: vi leggo quasi sempre in silenzio.